Come avevo preannunciato già dallo scorso novembre, eccoci all'alba della vera crisi per l'Europa. D'altronde veramente pensavamo di cavarcela quasi indenni? E tutti gli squilibri finanziari creati innanzitutto negli Stati Uniti, da chi pensate che sarebbero stati pagati? Ovvio, come sempre è successo, dall'Europa.
Dobbiamo salutare anche con un pò di felicità lo scenario che si va configurando in queste ore, in quanto mette a nudo un sistema che fa acqua da tutte le parti. Una Grecia con un'economia dall'arretratezza storica non può convivere con una Germania che è la lepre d'Europa, o con una Danimarca dall'economia molto solida. Tenute insieme solo ed esclusivamente da una moneta, l'Euro, per i vantaggi economici dei banchieri di Bruxelles.
Ma i nodi stanno venendo al pettine, la data è il 19 maggio, giorno in cui la Grecia dovrà rimborsare il valore dei propri titoli di stato. Con quali soldi? Deve solo sperare che Europa e FMI facciano in tempo ad erogare la prima tranche di aiuti, altrimenti sarà dichiarata KO.
In scia alla Grecia, sono stati declassati dalle agenzie di rating anche Spagna e Portogallo con un rischio molto elevato per quest'ultimo. Ma crediamo poi che la situazione macro di Spagna e Portogallo sia cosi diversa da quella italiana?
Che lo si voglia o meno (ed io sono per il meno) viviamo in un mondo globalizzato, e quando i governi e le mentalità non sono all'altezza di governare seriamente con delle politiche attente allo scenario globale sempre più competitivo, si sperpera, si mantengono e rafforzano i privilegi di casta, si tratta lo stato come una mammella che deve dare da bere a tutti, i problemi prima o poi sorgono. E datemi retta, è meglio prima che poi.
Il Ministro Tremonti chiede un intervento tempestivo degli altri paesi europei per evitare speculazioni sulla nostra moneta, ma state pur tranquilli la speculazione ci sarà, eccome! Non è poi cosi fantascientifico vedere l'euro alla parità col dollaro, come pronostica il super-finanziere Soros.
Non so voi, ma io intanto inizio a liberarmi di tutto il superfluo che posso; vedremo che fine faranno i SUV e le vacanze a debito.
Dobbiamo salutare anche con un pò di felicità lo scenario che si va configurando in queste ore, in quanto mette a nudo un sistema che fa acqua da tutte le parti. Una Grecia con un'economia dall'arretratezza storica non può convivere con una Germania che è la lepre d'Europa, o con una Danimarca dall'economia molto solida. Tenute insieme solo ed esclusivamente da una moneta, l'Euro, per i vantaggi economici dei banchieri di Bruxelles.
Ma i nodi stanno venendo al pettine, la data è il 19 maggio, giorno in cui la Grecia dovrà rimborsare il valore dei propri titoli di stato. Con quali soldi? Deve solo sperare che Europa e FMI facciano in tempo ad erogare la prima tranche di aiuti, altrimenti sarà dichiarata KO.
In scia alla Grecia, sono stati declassati dalle agenzie di rating anche Spagna e Portogallo con un rischio molto elevato per quest'ultimo. Ma crediamo poi che la situazione macro di Spagna e Portogallo sia cosi diversa da quella italiana?
Che lo si voglia o meno (ed io sono per il meno) viviamo in un mondo globalizzato, e quando i governi e le mentalità non sono all'altezza di governare seriamente con delle politiche attente allo scenario globale sempre più competitivo, si sperpera, si mantengono e rafforzano i privilegi di casta, si tratta lo stato come una mammella che deve dare da bere a tutti, i problemi prima o poi sorgono. E datemi retta, è meglio prima che poi.
Il Ministro Tremonti chiede un intervento tempestivo degli altri paesi europei per evitare speculazioni sulla nostra moneta, ma state pur tranquilli la speculazione ci sarà, eccome! Non è poi cosi fantascientifico vedere l'euro alla parità col dollaro, come pronostica il super-finanziere Soros.
Non so voi, ma io intanto inizio a liberarmi di tutto il superfluo che posso; vedremo che fine faranno i SUV e le vacanze a debito.
Marco Piottante
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