I mercati azionari continuano il loro rally seppur con minore impeto, le trimestrali mostrano segni positivi ed il PIL americano appare magicamente in crescita dopo il meno 0.7% registrato nell'ultima pubblicazione.
Insomma la crisi finanziaria sembra sia stata già superata ed il mondo si avvia verso la ripresa, e tutti gli analisti "ufficiali" propendono per questa previsione.
Ma è possibile continuare a dare ascolto alle loro esternazioni quando non sono stati capaci di prevedere l'attuale crisi e fino al giorno prima hanno continuato a dire che tutto andava bene e non c'erano segni di frenata?
Forse anch'io verrò bollato come catastrofista, come altri colleghi, ma voglio dirti realmente come stanno le cose.
Proprio in questo momento, mentre sto scrivendo quest'articolo, gli Stati Uniti sono impegnati nell'ennesimo salvataggio di una grande banca, la California National Bank, il cui fallimento rappresenterebbe il quarto default finanziario più grande della storia degli Stati Uniti d'America. Gli fa eco Cit Group che ha richiesto al governo la procedura prevista dal Chapter 11, cioè la bancarotta pilotata per ripulire la società dai debiti che in questo modo vanno in collo al contribuente americano. Parliamo della quinta bancarotta dopo quelle di Lehman Brothers, Washington Mutual, Worldcom e General Motors.
Nonostante la crescita delle scorte, grazie alla liquidità immessa forzatamente nel sistema, le aziende continuano a licenziare e l'emorraggia di posti di lavoro è molto maggiore di quella pubblicata dagli organi ufficiali, poichè nei parametri utilizzati non si tiene conto di alcune categorie di lavoratori, ad esempio di chi ha perso il lavoro e non ne sta cercando un altro.
Il 4 novembre la FED ha lasciato invariati i tassi di interesse tra lo 0% e lo 0.25% comunicando che sarà cosi ancora per molto, insomma un discorso che non convince nessuno, poichè per l'ennesima volta la banca centrale non fornisce una exit strategy dalla crisi, nè un sistema per risucchiare tutta la liquidità pompata nel sistema.
Sappiamo che la Federal Reserve è una società privata posseduta in massima parte dalle lobby finanziarie che hanno tutto l'interesse affinchè perseveri lo status quo.
Passando al panorama europeo non c'è nulla di cui star tranquilli, poichè la politica scellerata statunitense sarà pagata, come sempre, dal vecchio continente. Nei primi mesi del 2010 avremo un breve periodo di alta inflazione, te ne accorgerai andando al supermercato a comprare il latte o facendo benzina alla pompa. In seguito sarà la deflazione a fare da padrona dando il via ad una crisi lenta e inesorabile che durerà più di qualche anno. A risentirne particolarmente saranno i prezzi delle case lievitati enormemente negli ultimi anni, rispetto ai relativi costi di costruzione. Possiamo ipotizzare un decremento di minimo il 30% dei valori immobiliari, per un riallineamento con i costi di costruzione e grazie alla minore domanda, in quanto i giovani restano sempre piu a lungo sotto il tetto dei genitori.
Torno a ripetere che gli attivi su cui puntare e che non hanno mai deluso sono l'oro e l'argento. Quando la valuta a corso forzoso va in crisi e perde parte importante del proprio valore, l'oro e l'argento brillano per performance; da sempre. Questi metalli preziosi, sono il vero denaro, non può esserlo una valuta accettata per legge che non possiede valore intrinseco.
Qualche giorno fa un bancario mi sconsigliava di investire nell'oro perchè aveva toccato quota 1070 dollari l'oncia, secondo lui era sopravvalutato e presto sarebbe "venuto giù" fino a raggungere il livello d'inizio anno.
Bene, l'oro oggi ha toccato un nuovo massimo a 1101.05 dollari l'oncia e la sua corsa verso 1250$ l'oncia appare irrefrenabile. Come dire: ognuno ha i suoi consiglieri.
Marco Piottante
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