L'euro avanza contro il dollaro arrivando a toccare in data odierna 1.4970 puntando dritto verso il record massimo raggiunto in precedenza di 1.60
Intanto sull'Independent figura la notizia che l'Iran anche in rappresentanza di altri paesi aderenti all'OPEC, sia in trattativa con Cina, Russia e India per costituire un nuovo scenario nel quale il dollaro non sia più l'unica moneta con il quale viene scambiato il greggio.
Secondo me questo scenario è molto lontano dal realizzarsi, in quanto i paesi del BRIC non hanno nessun interesse a far sì che le proprie monete vengano scambiate con il greggio, in quanto questo comporterebbe un apprezzamento di tali monete rendendo meno competitive le proprie esportazioni, soprattutto in questo momento. Senza pensare che la Cina detiene la maggior parte del debito pubblico a stelle e strisce oltre a grandi riserve di valuta.
Questo deprezzamento del dollaro fa il gioco degli Stati Uniti i quali hanno bisogno di un dollaro debole per far ripartire l'economia interna e aumentare il proprio volume di esportazioni.
Ma da cosa è data questa debolezza del greenback?
La Federal Reserve, ignorando la storia della finanza mondiale ed i relativi cicli economici, dall'inizio di questa crisi ha cercato di curare l'economia con la solita ricetta, vale a dire con gigantesche iniezioni di liquidità nel sistema finanziario. Essendo il sistema monetario attuale, un sistema a corso forzoso (creato per legge) basato su ricevute, rappresentate dalle bancanote che abbiamo in tasca, va da sè che esistendo una determinata quantità di ricchezza prodotta da un determinato paese, ogni banconota in eccesso che viene stampata va a sottrarre una parte di valore alle banconote che già sono in circolo.
Questo comporta un aumento dell'inflazione che spesso sfocia in iperinflazione causando il collasso del sistema che diventa insolvibile, non riuscendo ad onorare tutte le banconote che sono in circolazione.
Ora andiamo ad analizzare che gli Stati Uniti stampano moneta oltre la produzione nazionale già dal 1967 con un'esplosione della stampa dal 1999-2000. A questo bisogna aggiungere la riserva frazionale a cui hanno diritto le banche. A causa della riserva frazionale, ad oggi per ogni dollaro reale depositato la banca ha facoltà di inventare dal nulla (letteralmente) altri nove dollari.
Il caro Ben Bernanke fiero della propria ignoranza è giunto a dichiarare che sarebbe anche pronto a gettare banconote dagli elicotteri per scongiurare l'inflazione.
Quindi al momento, la federazione degli Stati Uniti d'America sta sottraendo valore oltre che ai propri cittadini al mondo intero. Pensiamo ad esempio alla Cina che vende merci agli USA venendo pagata in dollari statunitensi. Ora, alla Cina non conviene convertire i dollari, ottenuti dalle esportazioni, con la propria moneta nazionale, lo yuan; poichè questo comporterebbe un apprezzamento dello yuan contro il dollaro penalizzando le esportazioni.
Di conseguenza questi dollari in possesso della Cina vengono investiti in certificati emessi dal Tesoro americano, ecco qua che gli States hanno rubato ricchezza ai cinesi. E potremmo fare altri esempi.
Ma noi sappiamo che la ricchezza non viene bruciata, come dicono i giornali, ma semplicemente si trasferisce da una persona all'altra e da un attivo all'altro. Allora il valore che sta perdendo il dollaro dove va a finire? Se sei stato attento, già da inizio anno avrai visto due attivi aumentare notevolmente il proprio valore. Si hai capito bene, la ricchezza persa dal dollaro viene trasferita all'oro e all'argento che stanno continuando la loro rapida ascesa in questi giorni in cui l'oro ha toccato il prezzo record di 1070 dollari l'oncia.
Questa situazione, con la relativa crisi economica continuerà finchè il mercato non avrà normalizzato l'esposizione debitoria riagganciando l'economia alla realtà economica.
Quindi la parola d'ordine è di puntare decisamente sull'oro e l'argento unico vero denaro mondiale.
Intanto sull'Independent figura la notizia che l'Iran anche in rappresentanza di altri paesi aderenti all'OPEC, sia in trattativa con Cina, Russia e India per costituire un nuovo scenario nel quale il dollaro non sia più l'unica moneta con il quale viene scambiato il greggio.
Secondo me questo scenario è molto lontano dal realizzarsi, in quanto i paesi del BRIC non hanno nessun interesse a far sì che le proprie monete vengano scambiate con il greggio, in quanto questo comporterebbe un apprezzamento di tali monete rendendo meno competitive le proprie esportazioni, soprattutto in questo momento. Senza pensare che la Cina detiene la maggior parte del debito pubblico a stelle e strisce oltre a grandi riserve di valuta.
Questo deprezzamento del dollaro fa il gioco degli Stati Uniti i quali hanno bisogno di un dollaro debole per far ripartire l'economia interna e aumentare il proprio volume di esportazioni.
Ma da cosa è data questa debolezza del greenback?
La Federal Reserve, ignorando la storia della finanza mondiale ed i relativi cicli economici, dall'inizio di questa crisi ha cercato di curare l'economia con la solita ricetta, vale a dire con gigantesche iniezioni di liquidità nel sistema finanziario. Essendo il sistema monetario attuale, un sistema a corso forzoso (creato per legge) basato su ricevute, rappresentate dalle bancanote che abbiamo in tasca, va da sè che esistendo una determinata quantità di ricchezza prodotta da un determinato paese, ogni banconota in eccesso che viene stampata va a sottrarre una parte di valore alle banconote che già sono in circolo.
Questo comporta un aumento dell'inflazione che spesso sfocia in iperinflazione causando il collasso del sistema che diventa insolvibile, non riuscendo ad onorare tutte le banconote che sono in circolazione.
Ora andiamo ad analizzare che gli Stati Uniti stampano moneta oltre la produzione nazionale già dal 1967 con un'esplosione della stampa dal 1999-2000. A questo bisogna aggiungere la riserva frazionale a cui hanno diritto le banche. A causa della riserva frazionale, ad oggi per ogni dollaro reale depositato la banca ha facoltà di inventare dal nulla (letteralmente) altri nove dollari.
Il caro Ben Bernanke fiero della propria ignoranza è giunto a dichiarare che sarebbe anche pronto a gettare banconote dagli elicotteri per scongiurare l'inflazione.
Quindi al momento, la federazione degli Stati Uniti d'America sta sottraendo valore oltre che ai propri cittadini al mondo intero. Pensiamo ad esempio alla Cina che vende merci agli USA venendo pagata in dollari statunitensi. Ora, alla Cina non conviene convertire i dollari, ottenuti dalle esportazioni, con la propria moneta nazionale, lo yuan; poichè questo comporterebbe un apprezzamento dello yuan contro il dollaro penalizzando le esportazioni.
Di conseguenza questi dollari in possesso della Cina vengono investiti in certificati emessi dal Tesoro americano, ecco qua che gli States hanno rubato ricchezza ai cinesi. E potremmo fare altri esempi.
Ma noi sappiamo che la ricchezza non viene bruciata, come dicono i giornali, ma semplicemente si trasferisce da una persona all'altra e da un attivo all'altro. Allora il valore che sta perdendo il dollaro dove va a finire? Se sei stato attento, già da inizio anno avrai visto due attivi aumentare notevolmente il proprio valore. Si hai capito bene, la ricchezza persa dal dollaro viene trasferita all'oro e all'argento che stanno continuando la loro rapida ascesa in questi giorni in cui l'oro ha toccato il prezzo record di 1070 dollari l'oncia.
Questa situazione, con la relativa crisi economica continuerà finchè il mercato non avrà normalizzato l'esposizione debitoria riagganciando l'economia alla realtà economica.
Quindi la parola d'ordine è di puntare decisamente sull'oro e l'argento unico vero denaro mondiale.
Marco Piottante