Il gruppo Fiat con la benedizione di Obama, si avvia ormai ad assorbire Chrysler ed inoltre punta decisa su Opel, anche se quest'ultima si rivela una trattativa molto più ardua.
Ma facciamo un passo indietro: Fiat è l'impresa italiana che vive da 50 anni sulle spalle dei contribuenti italiani, socializzando i debiti e tenendo per se i profitti. Fiat è l'impresa italiana che deve ancora rimborsare il debito fatto per acquisire Alfa Romeo, è l'impresa italiana che solo da qualche anno è riuscita a stabilizzare il proprio bilancio.
Cosi, mentre il mercato dell'auto è in recessione in tutto il globo occidentale, il Lingotto risveglia le sue ambizioni da grande player del mercato andando alla conquista di Chrysler. Ma cosè Chrysler se non una scatola vuota, che ha smesso da tempo di fabbricare auto per detenere fondi pensione di dimensioni immani, con un leverage elevatissimo tale da esser paragonato a quello di una banca, che ormai sono carta straccia.
Davvero Fiat crede di poter vendere le sue utilitarie negli Stati Uniti servendosi dei concessionari Chrysler? Concessionari, tra l'altro, che la casa americana sta tagliando di oltre la metà, infatti degli oltre 3150 diventeranno 1500; il resto sarà fagocitato dagli altri marchi tipo Ford per rafforzare la propria presenza sul territorio.
Dicevamo, Chrysler ha un parco modelli che è ormai datato con una qualità di componenti ed assemblaggio assolutamente scadente. Negli Stati Uniti ci sono ancora persone intenzionate a comprare da Chrysler, un'azienda che ha richiesto il chapter 11? Vai a leggerti cosa ne pensa la stampa americana. I toni sono assolutamente pessimisti su tutto il panorama.
Invece, riguardo all'operazione Opel, i tedeschi vogliono soldi e non tecnologia. Non sanno cosa farsene di quest'ultima, anche se Opel usa il sistema di distribuzione sviluppato dalla partnership Fiat-Bosch e parte dei propulsori della casa italiana. Anche il marchio Opel non gode più del lustro che aveva una volta, ormai la sua fascia di mercato è relegata pressochè solo al segmento delle utilitarie, e pensate che per essa Fiat è disposta a sacrificare lo storico marchio Alfa!
Quindi le operazioni che sta facendo Fiat sono da vero kamikaze, visto che dovrà indebitarsi notevolmente senza guadagnare nulla ne sulla sponda statunitense nè su quella tedesca.
Chi guadagnerà da queste operazioni, saranno esclusivamente le banche con UBS in testa, amica storica di Marchionne, che incasserà laute commissioni e il governo USA che si toglierà dalle mani una bella patata bollente di nome Chrysler.