Solo in mattinata l'euro è riuscito a riportarsi a quota 1.43 contro il dollaro dopo aver toccato 1.4214 nella notte (come prevedevo qualche post fa).
Il deprezzamento non è dovuto al ribasso del tasso di costo del denaro ma bensi alla riunione della BCE tenutasi ieri, durante la quale il governatore Trichet ha tagliato le stime sul Pil di Eurolandia per il 2008 dall'1,7 all'1,1% spostando in alto le attese di inflazione per l'anno in corso dal 3.4% al 3.6%.
Innalzati anche i requisiti sugli attivi che la banca centrale accetterà come collaterale per la concessione di prestiti alle banche commerciali, segno questo che la BCE ritiene le banche più soggette a rischio default rispetto alle imprese commerciali e qui rifà capolino la crisi dei mutui subprime, che ancora deve scoppiare in Italia.
Innalzati anche i requisiti sugli attivi che la banca centrale accetterà come collaterale per la concessione di prestiti alle banche commerciali, segno questo che la BCE ritiene le banche più soggette a rischio default rispetto alle imprese commerciali e qui rifà capolino la crisi dei mutui subprime, che ancora deve scoppiare in Italia.
Dal 1° febbraio 2009 verrà applicato uno scarto di garanzia unico sugli asset backed securities del 12%. La BCE continuerà ad accettare titoli per il prestito ma lo farà a un prezzo più elevato. Per esempio un titolo che vale 100 verrà accettato dalla Bce al valore di 88. (Che forse la BCE odora il rischio di bilanci truccati?.......)
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